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Calais: Appello alla mobilitazione contro gli sgomberi imminenti

[di Calais Migrant Solidarity]

L’imminente distruzione della jungle e la dispersione di massa forzata di persone provenienti da Calais non sono fatti isolati. Essi fanno parte di una più ampia strategia del governo francese, che lavora in tandem con altri governi per segregare, attraverso la violenza, le persone con i documenti da quelle senza documenti, il bianco e l’altro, il ricco e il povero; per bloccare le persone nei campi, nei centri di deportazione, e nelle prigioni, per costringere le persone a tornare in paesi in cui rischiano ulteriore prigionia e morte.

Il governo prianifica di fingere di dare alle persone una scelta: salire su autobus diretto verso i centri di accoglienza temporanea (CAO – centri di accoglienza) o essere espulsi dalla Francia (con un decreto OQTF). Inoltre, ci sono state deportazioni (giustificate dal Trattato di Dublino) dai CAO e non ci sono garanzie che esse cesseranno di avvenire. Alcune persone che hanno le impronte digitali in altri paesi europei, come l’Italia, sono espulsi li. Da tutti i paesi europei, i migranti sono deportati più indietro in gran numero, anche nei paesi di provenienza.

Ora sono aumentati gli arresti, alle persone viene impedito l’accesso alle stazioni ferroviarie in base al colore della loro pelle. La polizia di Calais ha ordine di eseguire almeno 80 arresti al giorno e il maggior numero possibile di deportazioni. Questo fa parte dell’operazione di sgombero. Le persone vengono catturate in massa, e il centro di espulsione a Calais è in fase di espansione.

Alcune associazioni umanitarie che lavorano nella jungle stanno collaborando a stretto contatto con il governo: invocano sgomberi «umani» o «più sicuri». Non esistono sgomberi umani! Non ci sono sgomberi sicuri!

A chi porta beneficio questa soluzione? Non a chi rischia l’espulsione, non a quelli che vogliono andare nel Regno Unito, non ai francesi oppressi dalla macchina del capitalismo, per i quali il governo non ha la pretesa di fornire alloggi sia. Godono le agende dei politici, in attesa delle elezioni. Godono le multinazionali che fanno profitti miliardari da operazioni di sgombero di massa e progetti di militarizzazione dei territori, a Calais, e altrove.

Quando avvengono sgomberi le persone sono costrette in ulteriore precarietà ed esposte a un maggiore pericolo. Se accade come previsto, ci sarà la violenza dalla polizia, e coloro che tenteranno di rimanere nella zona dovranno trovare un altro posto per dormire. Coloro che cercano questo si troveranno ad affrontare un rischio di espulsione, che la polizia eseguirà con chiunque non entri in “Accoglienza”.

Con più recinti e filo spinato, le persone cercano modi più pericolosi per attraversare le frontiere. Ci sono stati 15 morti noti al confine qui a Calais, nel solo 2016.

Le politiche oppressive di confine non sono isolate a Calais. La lotta contro le frontiere e lo spettacolo della solidarietà per coloro che sono oppressi non sono isolati a Calais. Mentre la polizia si prepara ad aumentare ancora la repressione di migranti e solidali, le persone si preparano a lottare contro l’oppressione in vari luoghi. Ci sono stati appelli in tutta la Francia per mostrare solidarietà a coloro che devono affrontare lo sgombero a Calais e combattere le società che traggono profitto qui. Questo è l’appello da Calais per voi, per combattere il meccanismo di confine nei luoghi in cui vi trovate.

Questo non significa che non si debba venire a Calais. Se siete stati qui prima, siete piuttosto autonomi e avere un’idea chiara di ciò che si vorrebbe fare, ci saranno persone che potrebbero avere bisogno di supporto durante e dopo gli sgomberi.

Se non siete mai stati a Calais prima, avete bisogno di un sacco di informazioni sulla situazione, e non avete una buona idea di ciò che si vorrebbe fare per portare solidarietà attiva a sostegno delle persone che vengono sgomberate e di fronte alla violenza del confine, ora può essere un momento difficile per arrivare.

  • Invitiamo le persone a fornire soluzioni abitative dignitose e spazi accoglienti nelle loro città perché molte persone che vivono nella jungle lasceranno Calais!
  • Chiediamo azioni decentrate nelle città contro le società che traggono profitto dalla miseria umana!
  • Chiediamo la distruzione delle prigioni e dei centri di espulsione in tutta Europa!
  • Chiediamo la solidarietà nella lotta contro il confine!

15 ottobre 2016

CMS – Calais Migrant Solidarity

[Appello in francese: 
https://calaismigrantsolidarity.wordpress.com/2016/10/15/call-out-against-the-coming-evictions/]