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Parigi, 4 giugno: MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA

Contro repressione, razzismo ed estrema destra: AUTO-DIFESA POPOLARE!

 

Tre anni dopo, non ci arrendiamo!
Sono trascorsi tre anni da quando il 5 giugno 2013, il nostro compagno Clément Méric, attivista sindacale e antifascista, fu assassinato da membri del gruppo neonazista “Troisième voi” (terza via). Da allora, la sua morte è ancora rappresentata nei media e nei discorsi politici come la conseguenza di una rissa tra bande, ridotta a mera notizia di cronaca e non come la conseguenza della normalizzazione delle ideologie di estrema destra in ampi settori della società francese. Il protagonismo dei gruppi neonazisti, i discorsi razzisti e sessisti diventati la norma sono solo i sintomi dell’instaurazione di un sistema autoritario, sessista, razzista e anti-sociale.

Gli attentati di gennaio e quelli di novembre hanno dato slancio alla militarizzazione delle forze di polizia. Lo stato di emergenza, sotto il quale siamo chiamati a vivere in modo permanente, significa per esempio 3379 perquisizioni per soli 6 procedimenti giudiziari per terrorismo. Tutti i musulmani, o presunti tali, sono considerati come un “potenziale minaccia terroristica” e stanno rapidamente diventando obiettivi delle politiche razziste e i capri espiatori destinati a distrarre la popolazione. Ma questi discorsi distruggono migliaia di vite. Perquisizioni e provvedimenti giudiziari, sono fonte di umiliazione, costituiscono una violenza di notevole grandezza, sia fisica che psicologica. Recentemente, il dibattito sulla privazione della cittadinanza è stato in realtà solo un’ulteriore opportunità per i politici per competere nel discorso razzista. In questo modo, il governo è esentato da ogni responsabilità per la sua incapacità di garantire la sicurezza interna, e costringe a far pagare a intere famiglie la propria incompetenza.

Quest’ondata di islamofobia è diventata un laboratorio di repressione di qualsiasi voce dell’opposizione al governo. Scatenare la polizia alla vigilia della COP21 lo dimostra. La militarizzazione dello spazio pubblico non è più uno spettro, ma una realtà concreta e quotidiana. Le molteplici politiche repressive verso le forme di protesta popolare, le assoluzioni sistematiche nei casi di criminalità poliziesca, fino all’arbitrarietà e alla brutalità contro le popolazioni vulnerabili sono occultate dallo stato di emergenza, e la criminalizzazione degli attivisti dei diritti umani della campagna BDS, tutto questo non è che l’espressione pubblica senza maschera di un razzismo che permea le istituzioni e le amministrazioni francesi. Tutto questo per portarci ad accettare la violenza della polizia, come modalità di governance delle classi popolari.

Inoltre, la “crisi dei migranti” è un sintomo ulteriore di questa fortezza Europa che accetta che il Mediterraneo diventi un vasto cimitero marittimo per le vittime del capitalismo e delle guerre di cui l’Europa stessa è responsabile dal Mali fino alla Siria. Mentre la globalizzazione permette la libera circolazione delle merci e dei flussi finanziari, gli esseri umani sono costretti a fermarsi di fronte ai muri, vengono rinchiusi in campi di internamento o in prigioni. L’Europa ha creato una fortezza, preferendo smantellare i campi, anche con un incendio, sia che si trovino alla frontiera come a Calais o nei distretti parigini come alla Chapelle, Stalingrado e Gare d’Austerlitz.

La moltiplicazione di attacchi razzisti sono solo la conferma purtroppo ci ciò che alcuni denunciano da anni: la vittoria ideologica e politica dell’estrema destra. La creazione di politiche xenofobe da parte dei governi non è più un’eccezione, ma sta diventando lo standard europeo.

Le mobilitazioni contro la Loi Travail rivelano che si è toccato il limite massimo di sopportazione di fronte alla distruzione pianificata di conquiste sociali e di fronte l’insicurezza come norma sociale. Sono la risposta a tutti coloro che pensano che la rassegnazione e l’individualismo abbiano vinto. La violenza della polizia e la repressione esercitata contro queste proteste mettono in evidenza quelle pratiche che sono comuni nei quartieri popolari e tabù nel resto della società. Più la situazione sociale s’inasprisce, più si moltiplicherà la violenza poliziesca. Queste politiche securitarie e razziste sono un strumento della guerra sociale, precarietà e insicurezza sociale come mezzo di governo che regola la nostra società.

Perché non abbiamo dimenticato il sorriso del nostro compagno, né le sue lotte, perché noi non abbiamo perdonato l’infamia dei fascisti che l’hanno ucciso e il sistema che li produce, perché non lasceremo la sua memoria nelle mani dei giudici e giornalisti in prossimità del processo, promuoviamo una dimostrazione antifascista per sabato 4 giugno 2016 alle 14:00 a Stalingrado (Parigi).

Comité pour Clément e Action Antifasciste Paris-Banlieue

paris4g


Presentazione del corteo
e confronto sulla situazione delle lotte francesi
con i compagni dell’Azione Antifascista Paris-Banlieue:
giovedì 19 maggio alle 21:00, a Pellicceria Occupata
[vico sup. di Pellicceria, 1 – Genova]