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6 febbraio – Azione Internazionale contro la Fortezza Europa

Per sabato 6 febbraio è partita dal Marocco una chiamata a una giornata internazionale di azione contro la Fortezza Europa, contro le frontiere e per la libertà di movimento, in occasione del secondo anniversario della strage di Ceuta, quando la Guardia civil spagnola uccise almeno 15
migranti che cercavano di attraversare a nuoto il confine. Manifestazioni si terranno a Rabat, Ceuta e in tante città d’Europa: Barcellona, Strasburgo, Berlino, Dresda, Grecia-Idomeni, Praga.

L’erezione di muri e fili spinati, con relative stragi e politiche concentrazionarie di contenimento di migranti, stanno velocemente ridisegnando la carta geografica, sociale, politica e umana del mondo. Restare a guardare non è più possibile.

In particolare è chiaro come questo scenario stia dando forza e coraggio a tutti i movimenti nazionalisti, razzisti e neofascisti d’Europa. Dall’ascesa politica di partiti come il Front National, Alba dorata, Lega Nord, al moltiplicarsi di azioni di strada sempre più frequenti – basti vedere gli attacchi (realizzati in combutta con la polizia francese) contro i migranti nella giungla di Calais o, ultimo in ordine di tempo, l’odioso raid nel centro di Stoccolma –, il quadro si presenta sinistro e l’intervento di ogni sincero antirazzista, antifascista e compagno si fa urgente.

La storia insegna che in periodi di questo genere, la paura e l’odio fomentati per lo straniero creano condizioni pericolose per la costituzione di regimi reazionari. Una guerra civile strisciante, poveri
contro poveri, si delinea inquietante all’ombra di muri e confini eretti in nome dell’identità e dell’esclusione.

Anche Genova non sfugge a questo scenario.
Non è un caso che l’apertura di una sede di Forza Nuova in città, l’azione politica di Blocco studentesco nelle scuole della città, e le uscite e i volantinaggi di Casapound stiano prendendo corpo e coraggio
in questo momento storico. La loro odiosa retorica razzista non può che trarre linfa dalla questione dei migranti e dei profughi, se non viene contrastata.
E sulle basi del consenso le parole deliranti possono diventare pratiche inquietanti. Non a caso più volte in questi mesi i neofascisti genovesi, speculando su questo tema, hanno organizzato volantinaggi e
appeso striscioni in giro per la città. In questo il leader di Forza Nuova Roberto Fiore ha ragione: non ci si può più coccolare nell’immaginario di una città medaglia d’oro della resistenza. L’antifascismo mai come ora non può essere una spilletta identitaria ma deve dimostrarsi una capacità di muoversi tra le pieghe degli eventi per influenzarne il corso.

La giovane rete noborders genovese si è costituita quest’estate dopo lo sgombero del campo di Ventimiglia. L’intento non è quello di fare mero assistenzialismo: l’aiuto pratico nei confronti dei migranti vuole essere il tassello di una logica più ampia.

Secondo un sentire che sta nascendo ovunque, pensiamo che la lotta alle frontiere acquisisca senso nel far fronte comune contro il nemico e nella prospettiva più ampia della costruzione di un modo diverso di
abitare il Pianeta e di vivere assieme. In un mondo in cui i Ministri degli Interni vogliono rendere l’aiuto ai migranti in difficoltà un reato, il salvare una persona dall’annegamento un reato di “contrabbando”, essere per l’abbattimento delle frontiere non è un’utopia ma un gesto minimo di umanità.

Negli ultimi tre mesi abbiamo partecipato a due incontri internazionali di collettivi noborders di tutta Europa tenutisi a Marsiglia. Gli incontri, molto partecipati e sentiti, sono nati col proposito di
organizzarsi a livello pratico e di trovare una linea politica comune ed hanno evidenziato, tra le altre cose, proprio questa volontà di incidere politicamente contro l’ascesa di una politica europea reazionaria, identitaria, securitaria, nazionalista.

Essere in piazza il 6 febbraio è uno dei primi momenti di questo percorso, la presenza in piazza sentita e partecipata è fondamentale. Essere in tanti è quanto mai importante. Rendiamo l’antifascismo una
pratica di lotta quotidiana in un momento storico grave e urgente.

Rete Nb Genova

Prossimi appuntamenti di autoformazione :

3 febbraio – incontro “Eserciti nelle strade”, Pellicceria occupata
6 febbraio – presidio Antifascista e solidale in Piazza san Lorenzo
19 febbraio – incontro “Periferie” con Agostino Petrillo, Pellicceria occupata
26 febbraio – incontro “In ogni caso nessuna purezza” con Andrea Staid, Pellicceria occupata.

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Ricordiamo a tutte le compagne e ai compagni che  il martedì alle h. 19 si tiene l’assemblea  a Pellicceria occupata, siete tutti invitati ad organizzarvi con noi.

Per scriverci: retenobordersgenova@autistici.org

fb: rete no borders genova